
Celebri, maestose e spettacolari, le terme di Caracalla non hanno bisogno di presentazione. Si rimane colpiti dall’imponenza delle rovine che rivelano la loro grandiosità, incorniciate armonicamente dal verde e dai pini marittimi, pur essendo nel cuore della città. Esplorare i vari ambienti significa andare alla scoperta di splendidi mosaici, magnifiche decorazioni, sotterranei misteriosi, scorci suggestivi. Un sito assolutamente da non perdere!
Indice
Storia delle Terme
La costruzione delle terme fu avviata per volere di Caracalla nel 212 d.C. e completata nel 216. Il modello era quello delle terme imperiali di Traiano a pianta rettangolare, ma l’intenzione era di superarle in grandiosità. Infatti, le terme di Caracalla sono note per il loro splendore, ancora oggi intuibile dagli imponenti e ben conservati resti archeologici. Si trovavano nel cuore di Roma, vicine alla via Appia e alla porta Capena, e l’approvvigionamento idrico era garantito dall’Acqua Antoniniana, una diramazione dell’Acqua Marcia, uno degli acquedotti di Roma.
L’edificio fu interessato da diversi restauri in età tardo imperiale, con gli imperatori Aureliano, Diocleziano e Teodosio, ma anche in seguito per volere del re goto Teodorico. Infatti, è certo l’uso pubblico della struttura termale fino alla guerra greco-gotica 535-553 d.C., ma l’area continuò a essere frequentata anche in seguito, anche se con diversi usi. Nel medioevo fu usato come un ritrovo per pellegrini, e in seguito genericamente a scopo abitativo, mentre è stato confermato l’uso dell’area circostante come cimitero.
L’edificio è stato anche sfruttato come cava per materiali da costruzione, e sottoposto a diversi saccheggi nel tempo: pregiati elementi decorativi, infatti, sono stati integrati in costruzioni successive. Un esempio è dato dalle decorazioni riutilizzate nel basso medioevo per la costruzione della basilica di Santa Maria in Trastevere e del duomo di Pisa. Sempre dalle Terme di Caracalla proviene la colonna della giustizia in piazza Santa Trinità a Firenze, donata da papa pio IV a Cosimo I de Medici nel XVI secolo.
I primi scavi archeologici furono organizzati proprio nel VXI secolo per volere di papa Paolo III, della famiglia Farnese, al quale è associato anche la creazione dell’omonima collezione di reperti archeologici che si arricchì molto proprio grazie ai ritrovamenti nell’area delle terme di Caracalla. Infatti, dalla terme provengono raffinate sculture come il celebre toro farnese, conservato insieme all’Ercole Farnese e all’Ercole latino, al museo archeologico nazionale di Napoli.
Le successive campagne di scavi permisero di riportare gradualmente alla luce elementi preziosi che rinnovarono e arricchirono l’interesse per questo sito, tra questi uno splendido mosaico policromo che rappresenta degli atleti, rinvenuto nel XIX secolo e conservato ai musei Vaticani. All’inizio del XX secolo fu poi scoperto che i sotterranei delle terme ospitavano il più grande mitreo di tutta Roma, a conferma della diffusione del culto del dio Mitra nel tardo impero.
L’area delle terme di Caracalla ha ospitato alcune gare olimpioniche nel 1960, mentre nel 1980 è arrivato il riconoscimento ufficiale del sito come patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’Unesco.
Attualmente, durante il periodo estivo, le terme di Caracalla diventano lo scenario suggestivo per rappresentazioni teatrali e spettacoli d’opera.
L'area archeologica
Le terme di Caracalla, come sappiamo, sono uno degli impianti termali più maestosi e lussuosi edificati dai romani, e ancora oggi, per quanto i resti siano parziali, si rimane stupiti dall’ imponente struttura giunta sino a noi che ci permette di immaginare la struttura originaria.
Proprio grazie all’aiuto della tecnologia è possibile fruire di un’esperienza di visita che permette di osservare l’antico aspetto delle terme grazie a un visore per la realtà virtuale. La ricostruzione in questo caso deriva dalle tante informazioni dedotte dagli archeologi e anche da fonti antiche che hanno descritto nei dettagli lo sfarzo degli ambienti.
Le terme erano un luogo di incontro sociale che andava oltre alla funzione pratica dei bagni. Ospitavano, infatti, gare atletiche, agoni teatrali e ben due biblioteche.
L’edificio a pianta rettangolare occupa un’area molto vasta con un giardino interno, circondato da un recinto preceduto da un portico. L’ingresso era dunque monumentale, e si poteva accedere da quattro porte sulla facciata nord-orientale.
Sull’asse centrale sono disposti i diversi ambienti in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e la natatio. Le sale sono ampie e disposte simmetricamente. Ai lati troviamo altri ambienti: spogliatoi con decori a mosaico, una sauna, due grandi palestre. Ai lati minori dell’edificio, due esedre semicircolari ospitavano ambienti absidati, originariamente coperti da cupole, impreziositi da pavimenti musivi, come il mosaico raffigurante atleti vittoriosi in diverse specialità, conservato ai musei vaticani. A sud si trovava la cisterna d’acqua collegata all’Acqua Antoniniana.
Nei sotterranei si possono osservare vari ambienti di servizio, impianti di riscaldamento ipocausti e soprattutto il più grande Mitreo di Roma.
Immagini Copyright:
Edgar Jiménez from Porto, Portugal, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
T. Thielemans, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
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Orari
Martedì-domenica: dalle ore 9,00 a un’ora prima del tramonto
Lunedì: dalle ore 9,00 alle ore 14,00.
Biglietti
Intero: 8 €
Ridotto: 4 €
Contatti del parco archeologico
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SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:
EPOCA: III- VI secolo d.C.
CIVILTA’: Romani
REGIONE: Lazio
PROVINCIA: Roma
AMMINISTRAZIONE: Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
INIZIO SCAVI: XVI secolo
Come arrivare alle Terme di Caracalla
Con i mezzi pubblici: Metro B, fermata Circo Massimo oppure Bus 760 e 628