
Il sito archeologico di Santa Cristina è la principale area sacra della civiltà Nuragica: un tempio monumentale con la tipica struttura scavata a pozzo che si fonde poi con un santuario cristiano che ancora oggi ospita feste religiose, creando un’atmosfera di sacralità davvero particolare.
Indice
La storia dell'area
L’area sacra ha origini antichissime, databili al XI secolo a.C. nella tarda età del Bronzo. Segue lo sviluppo della civiltà nuragica, nel periodo detto Nuragico terzo, caratterizzato da un maggiore sviluppo delle forme architettoniche precedenti, come le tombe dei giganti. Queste si arricchiscono dei primi elementi che testimoniano un contatto con il mondo ellenico, in particolare con la civiltà micenea.
Il pozzo sacro è una tipica forma dell’architettura religiosa nuragica, che tuttavia non ebbe un utilizzo continuo in età antica.
La particolarità di quest’area è il successivo sincretismo religioso che si sviluppò intorno a questa costruzione, a partire dal XVIII secolo. Si noti, infatti, la particolarità del nome con cui è nota l’area sacra nuragica, dedicata a una santa cristiana: questo perché nello stesso luogo sorse una chiesa campestre dedicata a Santa Cristina. Accanto alla chiesa sorse anche un complesso di 36 abitazioni dette muristenes, nome tipicamente Sardo che indica gli alloggi dedicati ai pellegrini costruiti intorno ai santuari di questa regione.
L’area sacra di Santa Cristina
L’area archeologica presenta due parti distinte. La prima e più evidente è quella del complesso templare a pozzo, circondato da un recinto sacro di forma ellittica. La costruzione è monumentale e comprende un vestibolo, nella prima parte, al quale segue una scala di 25 gradini che si restringono verso il basso portando all’ambiente sotterraneo. La discesa è particolare grazie all’effetto ottico creato dalla parziale copertura della scala, dove le pietre sono disposte in modo da dare l’idea di una scala rovesciata.
La camera all’interno del pozzo è a pianta circolare ed è coperta da una pseudo cupola a tholos. All’interno si trova una vasca scavata nella roccia, dove il livello d’acqua è sempre costante. La costruzione era dedicata al culto delle acque, e questo spiega la presenza della vasca.
Dall’altra parte invece sono visibili i resti dell’insediamento nuragico, con resti di diversi ambienti, probabilmente alloggi legati al tempio, e in particolare si può riconoscere la capanna delle riunioni, con perimetro rettangolare e pavimentazione a ciottoli.
Appena al di fuori del sito è visibile il Nuraghe di Santa Cristina, un tipo di costruzione in pietra a forma di tronco di cono tipico della civiltà nuragica, ma costruito in un periodo precedente al pozzo sacro. Risale, infatti, al Nuragico secondo. Non è chiaro a che cosa servisse questa costruzione, se avesse uno scopo militare, religioso, o di osservatorio astronomico, o se le tre funzioni potessero essere in qualche modo compresenti.
Immagine Copyright: By Cristiano Cani - Own work, CC BY-SA 3.0
Orari
Aperto da lunedì-domenica: dalle 8.30 a un’ora prima del tramonto
Biglietti
Costo del biglietto: Intero: 5,00€ - Ridotto: 2,50€ (bambini da 6 a 13 anni)
Gratuito: bambini fino a 5 anni
Gruppi maggiori di 20 persone: 3,50€ a testa
Contatti
La civiltà dei sardi. Dal paleolitico all'età dei nuraghi.
Acquista ora >>
Archeologia fenicio-punica in Sardegna.
Acquista ora >>
Il mare addosso. L'isola che fu Atlantide e poi divenne Sardegna.
Acquista ora >>
SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:
EPOCA: XI secolo a.C.
CIVILTA’: Civiltà Nuragica
REGIONE: Sardegna
PROVINCIA: Oristano
AMMINISTRAZIONE: Soprintendenza archeologica per le province di Cagliari e Oristano
SCOPERTA: XX secolo
Come arrivare all'area sacra di Santa Cristina
IN AUTO
Da Cagliari seguire la E25/SS131 fino a Paulilatino, e prendere l’uscita S. Cristina.