
Il ricco patrimonio di arte rupestre della Valcamonica, in provincia di Brescia, è stato iscritto nel 1979, quale primo sito italiano, nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. La vasta area si estende in oltre 180 località parte di 24 diversi comuni, che conservano un patrimonio di inestimabile valore storico, composto da oltre 2000 rocce e quasi 300 000 incisioni.
La scoperta dei primi massi istoriati avvenne nel 1909 a Cemmo, una frazione del comune di Capo di Ponte, per opera del geografo Gualtiero Laeng.
Indice
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Il parco archeologico dei massi di Cemmo
Il Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo in Valcamonica si estende per oltre un ettaro in un contesto naturale davvero molto suggestivo, in una vallata posta ai piedi una grande parete rocciosa dominata dal massiccio della Concarena
Il sito, inaugurato nel 2005, fu segnalato per la prima volta nel 1909 dal geografo Gualtiero Laeng che qui notò la presenza di due massi dipinti con figure di animali, armi, scene di aratura e carri, rappresentazioni antichissime databili al III millennio a.C.
La scoperta dei massi istoriati
Quando Laeng nel 1909 giunse sul luogo si accorse della presenza dei due grandi massi, ne segnalò la presenza scrivendo al Comitato Nazionale per la Protezione dei Monumenti. Massi istoriati, così saranno conosciuti in seguito. Lo stesso Laeng nel 1914 scrisse una breve nota sui due monumenti per la prima edizione della Guida d'Italia edita dal Touring Club Italiano. Soltanto negli anni venti del secolo scorso però, i massi incontrarono l'interesse di un più ampio numero di studiosi, tra cui l'antropologo torinese Giovanni Marro e l'archeologo fiorentino Paolo Graziosi.
Il santuario del III millennio a.C.
Più recenti scavi archeologici, iniziati in occasione dell'allestimento del Parco archeologico hanno riportato alla luce un santuario megalitico, databile all’età del rame.
Il santuario, che sorgeva in un luogo frequentato già nel Neolitico, nel corso dei secoli subì progressive ristrutturazioni. Alcune stele votive (databili anch’esse al III millennio a.C.) restarono in uso sino all’età romana tardo antica quando l’avvento del cristianesimo pose fine agli antichi culti. In quella fase (IV/V sec d.C.) in prossimità del luogo fu edificata la Pieve di San Siro.
Immagini Copyright:Luca Giarelli / CC BY-SA
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Orari di ingresso
Orari in vigore dal 01/06/2020 al 30/09/2020
Da martedì a domenica h 8.30-19.00 (ultimo ingresso h 18.30)
* Per info sulle misure adottate per l’accesso al parco archeologico post COVID-19, per aperture e chiusure straordinarie e durante le festività contattare l’ente gestore.
Dati aggiornati all’8-06-2020
Biglietti
L’accesso al Parco nazionale dei massi di Cemmo è GRATUITO
Contatti
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SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:
EPOCA: III Millennio a.C.
CIVILTA’: Camuni
REGIONE: Lombardia
PROVINCIA: Brescia
SCOPERTA: XXI secolo
Come arrivare al parco di Cemmo
In automobile
provenendo da SUD
Autostrada A4: uscite Seriate o Rovato; Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola, direzione Passo del Tonale uscita Nadro-Ceto, Capo di Ponte, Cimbergo-Paspardo, Siti di Arte Rupestre; all'ingresso di Capo di Ponte, alla prima rotonda girare a sinistra e poi seguire le indicazioni per Massi di Cemmo.
provenendo da NORD
In auto: dal Passo di Aprica o dal Passo del Tonale, raggiungere Edolo e proseguire sulla Strada Statale del Tonale e della Mendola direzione Brescia; uscita Sellero-Capo di Ponte e proseguire per Capo di Ponte; seguire la strada provinciale fino alla terza rotonda e qui svoltare a destra; poi seguire le indicazioni per Massi di Cemmo.
In treno
linea Brescia-Edolo, fermata Capo di Ponte; poi salita a piedi attraversando l'abitato di Capo di Ponte.
In autobus
vari servizi di pullman con fermate nel paese.
Parcheggio per auto e bus: davanti alla Città della Cultura o davanti al Cimitero di Cemmo.