
Dopo duemila anni torna finalmente alla luce la “Sala della Sfinge”. Con i suoi bellissimi affreschi, la sala si aggiunge alle altre sale della Domus Aurea, l’immensa residenza urbana che Nerone costruì a Roma dopo l’incendio del 64 d.C.
Gli archeologi, architetti e restauratori del Parco archeologico del Colosseo hanno infatti individuato una grande apertura nell’ambiente 72 della Domus che dava accesso proprio a questa sala con la volta a botte e completamente affrescata sia sulla volta che sulle pareti. Interrata per tutta la sua altezza.
La decorazione pittorica della volta è ben visibile e anche ben conservata: sul fondo bianco si vedono riquadri tracciati di rosso, contornati da linee giallo ocra. All’interno dei riquadri troviamo diverse figure, centauri rampanti e figure di Pan con strumenti musicali tra le mani. All’esterno del perimetro si susseguono creature acquatiche stilizzate reali e fantastiche.
E poi motivi floreali, ghirlande, uccellini. Sulla lunetta di fondo della volta a botte, a destra della bocca di lupo, ecco una tipica architettura immaginaria con le sue esili colonne su uno sfondo inesistente, sormontata da una patera d’oro (piatto cerimoniale) e da cui pende una mezza ghirlanda. Accanto, una sfinge solitaria. Proprio dalla sfinge deriva il nome dato alla sala.
La redazione,
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