
Il Monte Saraceno è un luogo magico, che emoziona ancora oggi chi decide di visitare il Gargano. In questi luoghi, già nel IX secolo a.C. si insediò una popolazione pacifica, dedita all’agricoltura, alla caccia e alla pesca, i Dauni. Popolo molto diverso dai popoli italici del vicino appennino anche per il modo di onorare e seppellire i defunti.
Indice
La necropoli dauna di Monte Saraceno
E proprio qui sul Monte Saraceno fu rinvenuta un’importantissima necropoli dauna, con le sue tombe e centinaia di stele funerarie su un pendio che guarda il mare. Si tratta di lastre rettangolari antropomorfe, decorate sulla faccia e sui bordi con ornamenti e armi, e con in cima una testa. A queste stele i Dauni affidavano il ricordo della vita del defunto, ma anche episodi della storia e del mito, scene di vita domestica, immagini relative al culto dei morti e all’aldilà.
Arrivati sul posto, una passeggiata in salita conduce al crinale e alle prime tombe. Altre sorgono a poca distanza e molte delle stele sono state recuperate proprio qui. In questa necropoli sono state individuate ben 500 tombe. Hanno pianta rettangolare o trapezoidale, sono scavate nella roccia calcarea e hanno la forma di una borsa o di un utero femminile. La salma del defunto veniva sepolta rannicchiata, come all’interno di un grembo materno.
Oggi le tombe sembrano quasi delle piccole grotte, ma in origine erano arricchite di teste, stele, scudi. Anche i corredi erano molto ricchi con vasi dauni, fibule illiriche, oggetti in ambra e in pasta di vetro. La presenza nei corredi funebri di materiali come ambra, avorio, oro dimostra che i Dauni commerciavano con i Balcani, con i popoli dell’entroterra dell'Appennino ma anche delle sponde più lontane del Mediterraneo.
L'antico abitato
Non molto distante dalla necropoli e ancora oggetto di scavo, negli anni sessanta del secolo scorso è stato rinvenuto anche l’abitato con un fossato difensivo, sovrastato da una muraglia alta quasi 6 metri, che separava il villaggio dalla necropoli. All’interno del villaggio, vi sono tracce delle abitazioni: delle capanne a tipo sub-circolare o a ferro di cavallo costruite in legno e pelli.
Intorno al VII secolo a.C. altri centri si svilupparono nella zona di Monte Saraceno e quest’area fu abbandonata dai Dauni intorno al IV secolo a.C. All'estremità del Monte, s'intravede la millenaria via sacra dei Dauni che scende verso mare.
Centinaia di stele daune rinvenute a Monte Saraceno sono oggi conservate nel castello medievale di Manfredonia. Assolutamente da vedere!
Immagini Copyright: By PaoloLatino - Own work, CC BY-SA 3.0,
Orari e biglietti
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SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:
EPOCA: IX secolo a.C.
TRAMONDO: IV secolo a.C.
CIVILTÀ: Dauni
REGIONE: Puglia
PROVINCIA: Foggia
RISCOPERTA: XIX secolo
Come arrivare
IN AUTO
Per raggiungere la necropoli si deve risalire la Strada Statale n. 89 Manfredonia- Mattinata, fino alla diramazione di Sellino Cavola, poi si lascia l’auto e si continua a piedi per circa un chilometro.
IN TRENO
Mattinata è raggiungibile anche in treno da Foggia e San Severo con linee locali. Da Mattinata però la necropoli dista circa 6 km.
IN BUS
Potete raggiungere Mattinata anche in bus con la linea Sita.