Monte Jato

monte jato iaitas

In un luogo di straordinaria bellezza quale quella dell’alta valle dello Iato, proprio sulla cima del Monte Jato (852 s.l.m.) che domina la vallata troviamo i resti dell’antica cittadella di Iaitas (Ietas il suo nome latino).

Indice

La storia

Il primo nucleo risale all’inizio del I millennio probabilmente ad opera del popolo indigeno degli Elimi. Ellenizzata nel corso del VI secolo, viene assalita dalle armate di Pirro e gli Ietini, una volta cacciati i cartaginesi, si consegnano ai Romani. Fu civitas decumana e  uno dei 50 centri urbani più importanti della Sicilia. La città viene poi segnata da moltissime vicende in linea con quelle che saranno le vicende dell’intera regione.

Colpita dall’invasione dei Vandali, poi sotto il dominio bizantino, infine succube della conquista islamica diventa centro delle rivolte musulmane contro la dinastia sveva e viene definitivamente distrutta da Federico II nel XIII secolo.

Il parco archeologico di Monte Jato

L’area urbana di Iaitas che sorgeva sulla cima del monte si estendeva per circa 40 ettari ed era naturalmente fortificata su tre lati da ripide pareti rocciose che la circondano a Nord e a Nord-Ovest, mentre un muro di fortificazione ne assicurava la sicurezza sui versanti orientale e meridionale. Nell’area del parco archeologico è possibile vedere i resti soprattutto risalenti all’epoca greca, mentre pochissime sono le tracce della fondazione indigena e anche del periodo romano.

Al parco archeologico del Monte Jato si accede dall’Antiquarium dove inizia il percorso verso la cittadella. Dalla strada di accesso si arriva all’Agorà, un’ampia area rettangolare delimitata su due lati da portici colonnati realizzati nel corso del IV secolo a.C. Da questi portici ci si immette in edifici pubblici più o meno conservati. Ad ovest troviamo i resti di un tempio italico su podio dedicato a Giove, mentre a sud-ovest troviamo un Santuario punico e presso quest'ultimo un tempietto di età classica; a nord si trova l'antico bouleuterion (sala del consiglio) e ad ovest, quello più recente a pianta quadrata. Fin da età imperiale l'agorà perdette il suo ruolo e al suo posto si impiantarono abitazioni private.

A nord-ovest dell'agorà, è possibile vedere i resti del teatro costruito nel IV sec. a.C. su modello del teatro di Dioniso ad Atene. La cavea, tagliata su un declivio naturale, era costituita da 35 gradinate e poteva contenere fino a 5000 spettatori. L'edificio scenico, ben conservato era decorato con quattro grandi statue di pietra (due menadi e due satiri) connesse al culto di Dioniso ed oggi conservate presso l'Antiquarium di San Cipirello. Nel settore occidentale si trovano il tempio di Afrodite e due importanti case a peristilio. Il tempio dedicato ad Afrodite, come attestano alcune iscrizioni su vasi per libagioni, è l'edificio pubblico più antico della città. Fu costruito alla metà del VI sec. a. C. su resti di capanne indigene. Venne  ristrutturato nel IV sec. a. C. con l'aggiunta di un muro trasversale.

Il sistema di fortificazione, ristrutturato ed utilizzato fino ad età medievale, risale, probabilmente, al periodo del nuovo impianto urbanistico della città (300 a.C. circa), ma non va escluso che possa, almeno parzialmente, datarsi ad epoca anteriore.

Consultate la guida del parco realizzata dalla regione Sicilia.

Immagine copyright: guidasicilia.it

Orari di apertura

Area archeologica

Da martedì a sabato 9.30 - 16.00. 

Domenica e festivi: 9,30-13,30.

Biglietti

Ingresso gratuito.

SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:

FONDAZIONE: Primi secoli del I millennio a.C.

TRAMONTO: XIII secolo

CIVILTÀ: Elimi, Greci, Romani

REGIONE: Sicilia

PROVINCIA: Palermo

AMMINISTRAZIONE:  Polo regionale di Palermo

RISCOPERTA: XX secolo

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Come arrivare a Monte Jato

IN AUTO

Il parco di Monte Jato è raggiungibile dalla strada provinciale 264 Palermo – Sciacca, svincolo San Cipirello, poi strada provinciale 102.

BUONO A SAPERSI!

Il parco archeologico di Monte Jato non è accessibile a disabili motori. Per raggiungerlo è consigliato utilizzare scarpe e abiti adeguati.

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