
La Grotta del Romito può essere senza dubbio considerata un “capolavoro” della Preistoria. Una piccola grotta aperta all’interno di una rupe calcarea vicina al fiume Lao che ha, infatti, ospitato per secoli una comunità preistorica, ma soprattutto un grande artista!
Indice
Il graffito del Bos Primigenius
Opera di una mano esperta è il graffito su un masso di un Bos Primigenius, preda davvero molto ambita dai cacciatori dell’epoca, riconducibile al Paleolitico Superiore, circa 12.000 anni fa.
La Grotta del Romito è un luogo speciale, abitato per millenni dall’Homo Sapiens e molte sono le tracce del suo passaggio sin dai tempi di un antico rappresentante di questa specie, l'Uomo di Cro-Magnon: sono stati ritrovati strumenti litici e ossei, alcuni scheletri, cocci di ceramica databili intorno al 4.500 a.C. mentre gli strati più antichi risalgono al 16.800 a.C.
Ma è sicuramente il graffito del Bos Primigenius a rendere la grotta conosciuta in tutto il mondo! Si tratta di una vera opera d’arte incisa su un masso di quasi due metri e mezzo di larghezza e lo stesso disegno è lungo ben 120 cm e presenta delle proporzioni perfette. Oltre alle corna, sono stati riprodotti nel dettaglio le narici, la bocca, l’occhio, le pieghe del collo. Al di sotto dello spettacolare disegno vi è un altro molto più abbozzato: si tratta di una figura di bovide di cui è stato disegnato il petto, la testa e una parte della schiena.
Ma chi è il padre di questo capolavoro? Si tratta di un Uomo di Cro-Magnon che come i suoi simili non conosceva l’allevamento o l’agricoltura, ma viveva praticando la caccia e la raccolta di piante spontanee.
Vicino al grande masso, ne troviamo un altro più piccolo con dei segni lineari che però non si è riusciti a decifrare.
Le sepolture
Nella grotta sono state sistemate, nel luogo dove sono state rinvenute, le riproduzioni di due sepolture databili intorno al X millennio, in ognuna delle quali si trovavano due scheletri. La prima coppia è conservata nel Museo Nazionale di Reggio Calabria ed è stata rinvenuta nella grotta, la seconda è conservata nel Museo fiorentino di Preistoria congiuntamente alle schegge litiche (quasi 300) che sono state rinvenute nella grotta. Una terza sepoltura è ancora in fase di studio, mentre una quarta è stata individuata di recente e sembrerebbe ancora più antica rispetto alle altre.
La Grotta del Romito è uno dei principali siti archeologici della Calabria ed è di importanza europea. La grande abbondanza di reperti rinvenuti ha, infatti, permesso di ricostruire l’ambiente, le abitudini alimentari e anche la vita sociale dell’Homo Sapiens.
Immagine Copyright: By Huston - foto archivio personale, Public Domain
Orari
Orario estivo: Lun-Dom: dalle ore 9,30 alle ore 17,30
In inverno l’orario di chiusura è anticipato. Contattare la proloco di Papasidero per conferma.
Biglietti
Costo del biglietto: intero 4€ - ridotto 3€ (gruppi e over 60).
Gratuito per disabili, accompagnatori, guide turistiche, bambini fino a 6 anni, residenti a Papasidero.
Contatti
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SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:
EPOCA: Paleolitico
CIVILTÀ: Popoli preistorici
REGIONE: Calabria
PROVINCIA: Cosenza
AMMINISTRAZIONE: Soprintendenza Archeologica della Calabria
RISCOPERTA: XX secolo
Come arrivare alla Grotta del Romito
IN AUTO
Autostrada A3 Sa-Rc, uscire allo svincolo di Mormanno-Scalea e proseguire su SS504 fino a Papasidero. Da qui continuare su SP3 in direzione Bivio Avena e continuare fino a destinazione.
IN TRENO
E’ possibIle arrivare a Papasidero con la linea ferroviaria da Scalea.
IN BUS
E’ possibile arrivare a Papasidero con le linee Nord Calabria. La grotta dista dal paese circa 12 km.
Da Papasidero alla Grotta del Romito c'è un sentiero di circa 2 ore di cammino.
Buono a sapersi!
Se visitate la Grotta del Romito, vi consigliamo di fare tappa anche alla vicina Papasidero dove si trovano le Chiese di San Costantino e della Madonna di Costantinopoli che conservano affreschi in stile bizantino.