La nascita di Dioniso
Dioniso rinasce, questa volta in Puglia a Ceglie del Campo, grazie a un contadino, che nel suo appezzamento di terra rinviene due splendidi crateri gemelli, uno raffigurante la nascita di Dioniso, attorniato da tutti gli dei a testimonianza della straordinarietà dell’evento.
Provenienza del cratere
Il grande cratere a volute proviene dall’antica Kaelia, l’odierna Ceglie del Campo, in provincia di Bari.
Nell’orto del contadino Giuseppe Rocco Roppo, fu rinvenuto un sepolcro, nel quale gli archeologi trovarono diversi oggetti di pregio, tra i quali una coppia di vasi, entrambi raffiguranti, tra gli altri personaggi, il dio Dioniso.
I due crateri rividero la luce il 18 aprile 1898 e furono subito acquistati dal Museo Archeologico di Taranto (MArTa), dove sono ancora esposti, ma rimasero inediti fino al 1934.
Si tratta di due manufatti di grande interesse, in quanto testimoniano che anche nelle terre colonizzate a occidente si veneravano divinità elleniche. Alcuni studiosi ipotizzano, sulla base di tale scoperta, la presenza di una fabbrica proprio a Ceglie del Campo, mentre altri credono che i due vasi siano stati realizzati poco distanti e poi trasferiti a Ceglie.
Descrizione del Cratere del Pittore della nascita di Dioniso
Le avventure amorose del padre di tutti gli dei sono tra gli aspetti più famosi della mitologia greca, e la relazione con la mortale Semele generò uno tra gli dei più enigmatici del pantheon ellenico. Quando Zeus si mostrò con le sue vere sembianze divine alla sua amante, quest’ultima morì folgorata. Zeus riuscì a salvare il bambino che si trovava nel grembo di Semele e, con l’aiuto di Hermes, se lo cucì in una coscia.
Su una delle facce del nostro cratere è illustrata la nascita di Dioniso, o meglio, la seconda nascita di Dioniso: il nome, infatti, potrebbe significare “nato due volte”.
All’evento sono presenti tutti gli dei dell’Olimpo: mentre la nutrice Eileithyia accoglie il neonato tra le sue braccia, a sinistra troviamo Afrodite, Eros e Apollo, con Diana che gli poggia una mano sulla spalla. Sotto Zeus è rappresentato Hermes, che nel mito consegnerà il bambino al Sileno (educatore di Dioniso) o alle Ninfe. Tra il neonato e Zeus è raffigurato Pan, messo in relazione con Dioniso fin dalla nascita di quest’ultimo.
La rappresentazione di Dioniso su un vaso appartenente a un corredo funebre è di buon auspicio per il defunto, al quale si augura una nuova vita dopo la morte, proprio come è accaduto al nostro dio.
Sul collo, dallo stesso lato della nascita di Dioniso, è rappresentata una battaglia tra Centauri e Lapiti. Sul retro del vaso, sul collo, è presente Eracle con un sileno, mentre sulla pancia troviamo una scena di amazzonomachia.
Datazione: 400-380 a.C.
Dimensioni e materiale: Ceramica a figure rosse su sfondo nero. Il cratere presenta un’ansa distaccata. Altezza cm 71,0; larghezza (riferita all’apertura della bocca) cm 42,0.
Il Cratere del Pittore è il primo dei reperti selezionati per raccontare il mito di Dioniso attraverso le raffigurazioni su dieci vasi. Scopri la nostra rubrica “Dioniso, la rappresentazione del mito nei vasi antichi” per approfondire il mito e scoprire con noi quali sono gli altri vasi selezionati.
Un progetto di Danila Franceschetto.
L’AUTORE
Danila Franceschetto
Una laurea in storia a Torino e una passione smodata per la cultura e letteratura greca. Quando non leggo, scrivo. Da un po’ vivo in Toscana, nel tempo libero se non sono al cinema mi trovate al mare!
Dal 2019 collaboro con Siti Archeologici d’Italia.
Sogni nel cassetto? Tanti! Ma uno ve lo svelo, lavorare in un museo sarebbe davvero fantastico!