Roca Vecchia

roca vecchia

Lungo la costa salentina, a pochi chilometri da Otranto, su un promontorio a picco sul mare sorge l’insediamento di Roca Vecchia, luogo abitato sin dal II millennio a.C. ricco di storia e di importanti testimonianze archeologiche. Incantevole per la peculiarità del paesaggio che lo circonda.

Indice

Gli scavi di Roca Vecchia

La Baia di Torre dell’Orso, oggi importante meta balneare, in passato era un approdo strategico per le rotte di navigazione che collegavano l’Egeo al Mediterraneo centrale.

Cosimo Pagliara, storico ed epigrafista dell’Università di Lecce era convinto che proprio a causa della sua funzione strategica per i traffici mercantili, in questo luogo dovesse trovarsi un santuario costiero. La scoperta nel 1983 della Grotta Poesia, con le sue pareti ricche di incisioni preistoriche ed iscrizioni messapiche latine e greche, diede valore alle sue ipotesi e permise di iniziare le indagini nell’area circostante, dove erano ben visibili i resti delle mura messapiche e della cittadella medievale.

Nel 1992 viene alla luce il fulcro più antico dell’insediamento con l’imponente muratura di fortificazione risalente all’Età del Bronzo, testimonianza di un primo insediamento umano stabile, già nel II Millennio a.C.

La storia

Gli scavi nell’area di Roca Vecchia hanno documentato un’occupazione ininterrotta del territorio dalla fine del XVII secolo a.C. all’età del Ferro, Arcaica e Messapica fino all’età romana tardo repubblicana. Considerato uno dei più importanti insediamenti della protostoria mediterranea per la quantità e la qualità delle testimonianze rinvenute, è stato un abitato dalla vita non facile.

La Roca dell’età del Bronzo ha subito almeno tre grandi distruzioni per incendio e un tragico assedio. Nei primi decenni del XIV secolo a.C. infatti, i centri della costa vengono attaccati e tra questi anche Roca: il centro viene dato alle fiamme e subisce un vero e proprio assedio seguito da una violenta battaglia. Testimonianza dell’assedio è il ritrovamento dei resti di alcuni dei protagonisti di questa vicenda rimasti sepolti sotto le macerie per tremilacinquecento anni. Le postierle furono spesso utilizzate come rifugio, all’interno di esse gli scavi hanno riportato alla luce diversi manufatti d’uso quotidiano e ceramiche. Ma nella postierla C sono stati ritrovati anche 7 scheletri di chi stava provando a mettersi in salvo: un uomo, una donna, un adolescente, due ragazzini e due bimbi piccoli. Probabilmente un nucleo familiare.

Distrutto e ricostruito più volte, il centro di Roca fu poi abbandonato e ripopolato nel Medioevo, quando Gualtieri di Bienne, conte di Lecce, ricostruì Roca facendone una città fortificata; successivamente alle incursioni turche gli abitanti cominciarono ad abbandonarla andando poi attorno alla metà del Cinquecento a rifugiarsi nell’entroterra smantellando letteralmente il vecchio insediamento.

L’area archeologica

L’area archeologica di Roca Vecchia si estende per oltre trenta ettari, racchiudendo importanti testimonianze di epoche diverse. E’ possibile infatti vedere i resti delle imponenti fortificazioni dell’insediamento dell’età del Bronzo con il loro varco principale, la Porta Monumentale, e i corridoi minori, le cosiddette postierle. Si tratta di una delle più grandi opere murarie dell’età del Bronzo del bacino Mediterraneo.  La Porta Monumentale in particolar modo stupisce per le sue dimensioni: uno spessore complessivo di almeno 25 metri e un’altezza massima stimata tra gli 8 e i 10 metri. Lungo il percorso si trova il cosiddetto Cult Center, uno spazio di culto per banchetti rituali e sacrifici animali, risalente al Bronzo Recente. Sul promontorio è possibile visitare parte dell’abitato della cittadella medievale con i resti delle mura di cinta, della chiesa, alcune abitazioni, un’area ipogea rituale. Il castello, invece, non è ancora stato portato del tutto alla luce.

Di notevole importanza anche l’area messapica, con le imponenti mura ancora ben visibili lungo tutto il loro tracciato di oltre 1 km di lunghezza, e la fascia costiera con tracce di fondazione di edifici a pianta quadrata, i pozzi, la necropoli, che si trova sia all’interno che al di fuori dell’area recintata del Parco, lungo la costa a strapiombo sul mare che porta verso la Grotta Santuario.

La Grotta della Poesia

La Grotta Poesia Grande è ritenuta oggi una delle piscine naturali più belle del mondo e per questo presa d’assalto dai turisti in estate. Ma la storia di questo luogo va ben al di là della bellezza e della pace delle sue acque. Si tratta infatti di un insieme di tre cavità carsiche collegate tra loro da cunicoli e gallerie che l’uomo scopre nella tarda preistoria e accessibili dalla costa. I cunicoli conducono ad un’ampia cavità che l’uomo elegge come suo luogo di culto privilegiato. All’interno si trova una sorgente d’acqua dolce (da cui l’antico nome greco posìa, bevuta, “storpiato” poi in poesia che dà origine all’odierno toponimo). Nel corso del tempo il mare ha invaso le grotte provocando anche il crollo delle volte.

A poche decine di metri dalla Poesia Grande si apre la Grotta Poesia Piccola: uno dei più importanti monumenti epigrafici del Mediterraneo antico, con oltre 600 metri quadrati di superfici incise: troviamo figurazioni preistoriche, testi messapici e testi latini, temi figurativi tipici del culto presso le civiltà minoico-micenee. Le iscrizioni rivelano il nome della divinità (Tutor Andreius/Taotor Andirahas) e in alcuni casi anche i rituali del culto che si svolgevano nella grotta santuario.

Informazioni di contatto:

+39 3283280483

SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:

EPOCA: II Millennio a.C. – XVI secolo d.C.

CIVILTÀ: Protostoria, Messapi

REGIONE: Puglia

PROVINCIA: Lecce

RISCOPERTA: XX secolo

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Orari di ingresso

Area archeologica: 

Luglio e Settembre: sabato e domenica dalle ore 16,00 alle ore 20,00

Agosto: martedì, giovedì, sabato e domenica dalle ore 16,00 alle ore 20,00

Grotte della Poesia:

Accesso e visite guidate alle due grotte: tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00

Possibile richiedere la visite guidata all’area archeologica a cura di Vivarch.

Biglietti

Costo del biglietto: 3€

Ridotto 2€: ragazzi sotto i 16 anni e over 75, gruppi di più di 10 persone.

Gratuito: diversamente abili, residenti in provincia di Lecce, fruitori della Melendugno card.

Prenotazioni: potrete prenotare la visita online sui canali del comune di Melendugno o di Vivarch.

Aggiornamento: 14/07/2020

Come arrivare a Roca Vecchia

IN AUTO

Da Lecce prendere la Stra Provinciale Lecce-Vernole SP1, Proseguire su SP145 verso San Foca e qui prendere la litoranea SP366.

Da Otranto prendere la litoranea SP366 e proseguire fino a Roca.

IN BUS

Servizio di trasporto pubblico del Comune di Melendugno, Mareinbus: dal 1 giugno al 30 settembre.

Servizio Salento in Bus dal 1 giugno al 30 settembre, Linea 101.