
Naxos è la più antica colonia greca in Sicilia. Sorge in uno scenario spettacolare, tra i profumi degli agrumeti (i giardini che danno il nome alla città odierna), la foce del fiume Alcantara, la vista sul mare con il promontorio di Taormina, e sullo sfondo l’Etna.
Indice
La storia di Naxos
Naxos fu la prima colonia greca fondata in Sicilia nel 734 a.C. situata sul versante orientale dell’isola. E’ stato un centro marittimo portuale e militare e per questo spesso nelle mire dei tiranni siciliani. Prima fu conquistata da Ippocrate di Gela all’inizio del V secolo e successivamente da Ierone di Siracusa nel 476. Ierone in particolare trasferì i cittadini in un centro vicino e promosse una ristrutturazione completa dell’impianto edilizio della città. La nuova struttura, con impianto a griglia ortogonale, è quella che si può osservare in parte oggi.
La città, alleata di Atene, contribuì alla campagna di Siracusa del 415-413 durante la guerra del Peloponneso, e perse insieme alla città che supportava. Dopo la sconfitta, Naxos fu rasa al suolo da Dionigi di Siracusa, e questo evento segnò la fine della città.
Gli esuli si spostarono nella vicina Taormina che si sviluppò tanto da oscurare le possibilità di ripresa per Naxos, della quale rimase un abitato, di minori dimensioni e importanza rispetto al passato, fino al VI secolo d.C.
L'area archeologica della città antica
Il sito archeologico della antica Naxos si estende sulla penisola di Schisò, su una superficie di circa 37 ettari.
Della fase più arcaica della città rimane l’evidenza delle antiche mura ciclopiche, che tracciavano il perimetro anche della nuova città, di cui si può riconoscere l’impianto ortogonale con tre strade principali da est a ovest che incrociavano strade più piccole in direzione nord sud.
Riferibili a questo periodo, sono stati individuate anche alcune abitazioni e le aree sacre che si distribuivano lungo i margini del perimetro urbano e sopravvissute alla distruzione del 476 a.C. Sono visibili in particolare due santuari. Uno alla foce del torrente Santa Venera è circondato da mura poligonali e conserva i resti di un sacello dove alla fine del VI secolo a.C. vennero costruiti un grande tempio, diversi altari e due fornaci per ex voto. Il secondo si trova sulla sponda destra del torrente e presenta tre sacelli e lunghi muri di terrazzamento.
Lungo il muro del temenos sono stati rinvenuti numerosi resti delle terrecotte policrome dei templi che hanno permesso di ricostruire la decorazione degli edifici.
Nell’area sono visibili inoltre i resti dell’arsenale navale a quattro corsie, dunque di modeste dimensioni, ma fondamentale per la città dal forte carattere marittimo, che si sviluppava intorno al porto.
Immagini Copyright: By Hein56didden - Own work, CC BY-SA 3.0
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Orari di ingresso
Lunedì - domenica: dalle ore 9.00 a un’ora prima del tramonto
Biglietti
Intero: 4 €
Ridotto: 2 € (18-25 anni)
Gratuito: fino a 18 anni
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SCHEDA SITO ARCHEOLOGICO:
FONDAZIONE: VIII secolo a.C.
DECLINO: V secolo a.C.
CIVILTA’: Greci
REGIONE: Sicilia
PROVINCIA: Messina
AMMINISTRAZIONE: Parco archeologico Naxos Taormina
SCOPERTA: XX secolo
Come arrivare a Naxos
In auto: é possibile raggiungere il parco archeologico di Giardini Naxos in auto, una volta arrivati a Messina, tramite l’autostrada A18/E45 fino all’uscita giardini Naxos e proseguire poi sulla SS145, via Zara, via Naxos, via vulcano fino alla destinazione in via Schisò.
Da Catania, per arrivare a Giardini Naxos bisogna percorrere sempre la A18/E45 in direzione Messina, e all’uscita giardini Naxos, seguire le indicazioni da Messina.
In bus: da Messina è possibile prendere il bus Sicilia-Puglia in direzione Palermo politeama, fino alla fermata di Giardini Naxos, nel centro del paese che dista circa 10 minuti a piedi dall’ingresso degli scavi.
Da Catania, il bus Sicilia-Puglia in direzione San Giovanni Rotondo, fino alla fermata giardini Naxos.